Anyway the wind blows...

Un compendio sul Nulla, dal Nulla per molti. A compendium about Nothing, from Nothing, for many.

Thursday, October 27, 2005

Spigolature

Non ho mai spiegato cosa voglia dire una giornata di sole a Londra. Quando chiamo a casa ed escordisco dicendo: “Oggi é una giornata fantastica !” non mi si deve rispondere: “Anche qui !”. Lo so che a Roma c’é quasi sempre bel tempo e la cosa mi dava anche un pó fastidio quando ci vivevo. Ma a Londra é tutta un’altra cosa. Una bella giornata da queste parti é un qualcosa che senti di aver meritato, é un ringraziamento divino dopo giorni di buio cosmico che, per caritá, adoro e preferisco al cielo soleggiato, ma che fa piacere ogni tanto veder riflesso sulle finestre e i parabrezza delle auto. Datemi soddisfazione quando chiamo e vi dico che qui “splende un sole che neanche a Chattanooga, Tennessee”.
Sapete tutti che non é vero ma a voi non cambia nulla fingere stupore e a me fa piacere sentirvi sorpresi.

Un film che consiglio di vedere é Old Boy. Sud-coreano, ottima fotografia prettamente urbana, dialoghi veloci ed un’ottima trama. Il tema é scabroso e chi decidesse di vederlo cercando in esso i soliti sgambettamenti che tanto piacciono a Tarantino resterá deluso. Proprio per questo mi é piaciuto da morire.
Ringrazio il Cavaliere del Metallo e la Dama Nera per avermelo consigliato. Voi sapete chi siete.

Il mio viaggio negli USA é forse stato rimandato. La cosa non mi dispiace per alcune ragioni. La prima é che spero proprio che l’Integerrimo possa venire (ho fatto in modo che la partenza venisse ritardata anche un pó per questo motivo). Il secondo motivo é che, comunque, ci devo andare ed é sempre meglio lavorare e vivere nell’attesa di un viaggio fantastico come quello che gioire nel suo ricordo.

Altra gita fuori porta sará quella che faró a Roma per le feste di fine anno. Alla fine mi sono deciso ed ho prenotato il biglietto per quattro spicci ed avró l’occasione di degustare il Greatest Hits culinario di parentame e madrame in particolare. Tutta vita.
Un piccolo suggerimento: sarebbe gradito il regalo del CD degli Ardecore. Per chi non lo sapesse é un progetto estemporaneo (un “one-off” direbbero dove abito) di Geoffrey Farina (ex-Karate e Secret Stars), degli Zu e di qualche altra comparsata. Cosa fanno ? Musica folk romana rivisitata. Per chi facesse finta di non saperlo: mi hanno detto che lo vendono persino nelle librerie a 10 Euro..

Wednesday, October 26, 2005

Depeche Mode - Playing the angel


Alla fine é online anche la recensione di Playing The Angel: ennesima piccolo perla del repertorio dei Depeche Mode. La potete trovare qui ma ció che piú conta é finire l’anno ascoltando qusto disco cupo e pessimista. Il resto non puó che dare gioia. Ad maiora.

Tuesday, October 18, 2005

Meglio non parlarne


Finalmente online il mio secondo articolo per Peacereporter.net. Non che qualcuno ne sentisse la mancanza ma ero curioso di vederlo online. A breve altri. Per ora andate pure qui.

Friday, October 14, 2005

La voce degli alberi e il silenzio dei colpevoli.


Mai come oggi voglio affidarmi al flusso di coscienza e scrivere esattamente quello che mi passa per la testa. Non ogni singolo pensiero, ovvio, ma i concetti che mi girano per la calotta cranica senza trovare una precisa collocazione. A questo proposito mi va di iniziare dicendo che ho deciso che non torneró a Roma a Natale. Magari poi cambio idea ma per ora sto bene cosí e quest’anno passo la mano. Avrei una settimana, la disponibilitá della mia Compagnia, i soldi, voli abbordabili, un solido vitto e alloggio come in nessun albergo del globo terracqueo. Eppure no: quest’anno passerete le vacanze senza di me e per una volta tenetevi la frenesia didascalica tutta per voi: io me ne staró (non da solo – almeno non credo) al caldo a Londra e ne approfitteró per una bella gita sul fiume a riparo dal rumore.

Rumore come quello che sentivo in macchina stamattina. Ieri sera ho messo su CD una compilation che va dai Colle Der Fomento ai Paradise Lost passando per Underdog Project ai Black Dahlia Murder. Non c’e’ stato tempo per Craig David ma confido nel viaggio di ritorno. E, giustappunto parlando di ritorni, colgo l’occasione per salutare l’amico Lapo che é tornato alla vita dopo essersi sballato appena un pó troppo in dolce compagnia. É un libertino come piace a me e sperpera i soldi come meglio crede. Che poi non siano i suoi a noi non riguarda; che sia tra i quadri dirigenti della FIAT a noi non deve interessare, che ci siano operai in cassa integrazione a me non me ne frega molto perché, stando a quanto leggo, “gli italiani hanno 2 telefonini a testa, a scuola di mio figlio piccolo ogni bambino ne ha uno, i SUV vanno via come il pane e l’economia é in forte ripresa”. Muovete il culo e pippate come suini: qualcosa si muoverá.
Da parte mia faccio comunque il tifo per l’amico Lapo perché confido in lui in quanto futuro Presidente della seconda squadra di Torino – che almeno ci dia una mano lui a farla sparire per sempre. Mi piace Lapo perché frequenta le compagnie giuste ed ha degli addetti stampa simpatici che decidono cosa devono scrivere i media italiani. Ecco dunque che per parlare della sua modesta defaillance fisica, qualche poveraccio (di sicuro devono esserci operai della FIAT che scrivono sui giornali) ha parlato di overdose. L’overdose, si sa, é una malattia contagiosa parecchio diffusa tra i poco abbienti e di solito ad un malato di oversode gli fai la foto con la siringa ancora attaccata al braccio. Lui tirava su col naso. Diverso. Fatto sta che dovunque ho trovato scritto “intossicazione farmacologica” come da comunicato stampa. Siete bellissimi quando fate cosí.

Leggo poi che la Chiesa istituirá un corso di laurea sugli esorcisti. A me basterebbe che ripulissero i loro “santi ranghi” dai preti pedofili e sarei contento per un quarto d’ora buono. Magari mi mangio pure una bella ostia viva per far felice il Capo. Hai visto mai che serva a qualcosa.
Vediamo un pó: si parla poi della ritrovata forma di Alessandro Del Piero e Christian Vieri in nazionale contro la fortissima Slovenia. L’anno prossimo facciamoli giocare a loro i mondiali. Io spero di fare qualche palleggio in spiaggia con Panucci mentre Varriale si affanna a cercar di giustificare l’ennesima brutta figura dicendo che Totti “avrebbe dovuto”, anzi “non avrebbe dovuto”, o forse “é un giocatore finito”. Tenetevi la Nazionale con Blasi, EpoLippi, Zaccardo e tutti gli altri: tanto se mi dice bene usciamo agli ottavi.

Ci sono poi polli malati che, cammina cammina dal lontano Oriente, sono arrivati in Turchia. Quanto tempo vuoi che ci metta un pollo ad attraversare le acque dell’Adriatico ? Due giorni, tre ? Speriamo affoghi come quei battelli pieni d’africani che ogni tanto, mi sembra, fanno le bollicine a largo di Lampedusa. Se poi ce la fanno a schivare albanesi, onde e proiettili: benvenuti. Ah, poi c’é la Finanziaria. Ma di questo non ne se ne parla molto – non vorrei annoiare.
Ultima considerazione: oggi fa freddo a Londra. Gli alberi di fronte a me hanno cambiato colore qualche dozzina di volte ultimamente ed ogni tanto li sento mormorare qualcosa e credo sia un lamento. Non so cosa ci sia di tanto tragico al mondo a parte qualche migliaio di bambini morti in Pakistan. Un terremoto non é bello come lo tsunami e non deve aver toccato bambini biondi in vacanza col papi. Ho il sospetto che non ne sentiró parlare per molto e qualcosa mi dice che solo gli alberi si sono accorti che un’intera generazione é stata spezzata. Non manderemo aiuti, non faremo ingrassare le ONG ed i Governi per la ricostruzione del Pakistan, nessuno piange e nessuno schiocca le sue dita ogni 2 o 3 secondi per i bambini sotto le macerie. La caritá non serve e fa anche parecchio schifo, peró magari che i giornalisti facciano il loro lavoro. Poi mi starebbe pure bene che l’Italia vada a rotoli. Ma la dignitá, per Dio !

Wednesday, October 12, 2005

Madrugada - The deep end


In tutta simpatia c'e' una recensione di questa band norvegese da Festa de l'Unita' nella profonda Emilia. O forse neanche l'Emilia e' abbastanza profonda per farceli perdere e dimenticare. La recensione e' qui.

Friday, October 07, 2005

Sophie Barker - Earthbounds

La voce degli Zero7 esce finalmente con un disco solista. Delicatamente fantastico come la sua voce. Recensirlo non mi é pesato poi molto e di un CD cosí ne sentivamo (tutti, nessuno escluso) davvero il bisogno. Il mio articoletto é qui.

Thursday, October 06, 2005

Stupore a posteriori

La foto piú bella che ho trovato su internet in questi giorni. Il fotografo al centro é quanto di piú vicino ci sia all’estasi terrena. Un pó mi rappresenta. Bello !

Wednesday, October 05, 2005

Saluto tutti quelli che mi conoscono.

Per una volta voglio fare qualcosa di diverso e salutare, nome e cognome, tutti quelli che mi conoscono. Basta restare anonimi e basta questo stile finto-chic dello scrivere una poesia ogni tanto perché, come dice qualcuno, nessuno le legge e la gente salta subito alla fine per vedere chi é l’assassino. Ho deciso di dare un taglio alla grammatica e di iniziare a mettere accenti a vanvera perché ho visto che cosí fa la gente che tiene blog seri, che con la prosa ha lo stesso rapporto che io non ho col mondo e quindi é giusto che saluti tutti loro.

Oggi non mi é morto nessuno di caro e non me ne frega niente della Morte in sé. Sono latino e dovrei rispettare quest’oscuro mistero che un giorno verrá e porterá via la mia meschina mascolinitá gettando tutti quelli che mi conoscono nell’oblío del dolore a reazione. Ma non me ne frega niente neanche di loro e li saluto comunque.

E saluto quelli che mi hanno visto due volte, a cui ho confidato due cose e dal basso della loro triste nullitá creativa mi giudicano e spupazzano la mia memoria a destra e a manca cercando consensi. Sono gelosi di me e giudicano la mia condotta cruda e pura. Voglio invece che siano invidiosi.

La vostra vita imploderá a dovere quando capirete che, davvero, non c’e’ nulla di cui stare allegri ad essere come voi.

Saluto tutti quelli che parlano per frasi fatte, che “spezzano lance”, pagano tributi, “prendono il toro per le corna” e si dimenticano di avere un cervello perché va usato e non per vantarsene con le piante sul balcone.

Saluto loro perché non sono pieno d’odio ma, al contrario, sprizzo gioia e gaudio da ogni orifizio che si possa definire tale proprio perché finché il mondo sará pieno di loro, io mi sentiró al sicuro.

Saluto tutti quelli che mi conoscono perché, se appunto mi conoscono, sanno capire che una sera posso cambiare loro la vita facendoli ridere ed il giorno dopo preferirei non essere mai nato per non donare loro il sentimento della Fine che circonda i miei pensieri.

Saluto tutto e tutti perché c’é qualcosa che non mi spiego e la cui soluzione potrebbe spaventarmi a morte ma, come detto, la Morte ha la voce di quelle sere in cui, non c’é niente da fare, devo scrivere, restare da solo, violentare l’ispirazione, massacrare le parole, crocefiggere i ricordi, sventrare i pensieri fino a renderli feccia su carta o, meglio ancora, prose sublimi ed inimitabili.

Saluto tutti quelli che mi conoscono perché so che non finiranno di cercare e chiedere, arrabbiarsi e crepare, certo, ma crepare perché hanno vissuto é una gioia immensa perché lasceranno poemi dietro di loro.

Creperanno (e creperete tutti, credetemi) ma se non c’é poesia nella sofferenza, allora non c’é gloria nell’invidia o nera cenere dopo il piú grande dei fuochi.

Saluto tutti quelli che mi conoscono perché il confine tra il mio odio ed il loro amore non esiste e vorrei che la loro violenza conoscesse la mia calma mentre, non visto, passo una di quelle sere in cui la Morte sorride e sospira sommersa dai miei pensieri. O forse sono solo cieco e non vedo che é tardi, che Lei é lontana e tutto il resto purtroppo esiste. Mentre anche il piú scuro dei colori mi ricorda gli occhi nel buio come catene che ti tengono sulla Terra. Mentre fuori piove e da quello che vedo non puó che fare freddo. Freddo.

Saluto tutti quelli che mi conoscono.

Sunday, October 02, 2005

Nera luce.

Ci sono cose per le quali vale la pena vivere ed altre che é meglio evitare. Da questo viaggio ho imparato che la differenza non é cosí sottile come sarei tentato di dire bensí risiede nel metro di giudizio soggettivo che muta con il tempo e rende la realtá di volta in volta piú chiara e, paradossalmente, oggettiva.

La poesia di Roma é persino nell’aria inspirata ad avide boccate all’uscita di una stazione della Metro, in quella parvenza disperata di ordine che é invece solo imitazione dell’ordine ma senza nulla che lo sostenga. In Italia non c’é piú etica, il senso del dovere vacilla sotto i colpi della corsa al consumo, il craxismo violento ha lasciato il posto alla violenza e basta.

Tutto questo non mi dispiace perché stimola le menti migliori e le spinge ad una reazione progressiva che puó essere arte o ancora poesia ma sempre e comunque dissenso. Invece questo non l’ho trovato in Italia. La cosa che piú mi dispiace infatti non é vedere come ci si stia rovinando con le proprie mani ma il fatto che non c’é movimento, il pensiero non riesce che a scorrere in una direzione e se va controcorrente lo fa per poco e si spegne implodendo. Forse devo tornarci ancora una volta per cercare di farmi un’idea di ció che non vada o magari non ci voglio piú tornare proprio per paura di farmela davvero un’idea della situazione.

Una cosa peró l’ho capita: la violenza é oramai nel DNA culturale degli italiani. Non ci sono piú leggi per prevenire un male ma solo per punire (l’inasprimento delle pene é un segnale di debolezza tipico degli ambienti vicini al decadimento) e persino la pubblicitá si prende gioco del suo pubblico. Illuminante in tal proposito il manifesto di una grande banca che reclamava la bontá di un mutuo “sparando” uno slogan inquietante: “Non ne trovate uno migliore neanche se piangete”. Dire cosí a gente il cui potere d’acquisto scema di giorno in giorno é un’iniziativa interessante e non del tutto deleteria, immagino. La violenza a volte porta a dei giovamenti: in Italia non ci si immagina neanche la luce alla fine del tunnel.

In poche parole ora: come sono state le mie vacanze romane ? Mangiato, bevuto, dormito il giusto e sono di sicuro tornato a Londra arricchito da un qualcosa la cui intensitá travolgente ha comunque giá cambiato la mia vita. Stiamo a vedere.

Ora forse é il momento di andare a dormire. La serata di ieri é stata davvero fantastica sempre grazie all’Integerrimo e ad una festa in riva al mare tra riflessi di una piscina, drink a fiumi e…l’Intensitá Travolgente accanto a me: esempio di violenza eccelsa e sublime come due occhi che ti guardano nel buio.