Luci di luglio
L’ansia da Campione del Mondo, la sera che scende immobile sulle ali di un vento che non c’e’, l’insalata nel piatto, Israele che domina il mondo, il caldo micidiale a Heathrow, il tennis, l’etica del Campione del Mondo (non sbeffeggiare ma rilancia con classe il titolo conquistato sul campo), questo Cabernet del Veneto, Francesca che parte per poi tornare, i Gregor Samsa che girano per la stanza, i miei attributi che escono figuratamente fuori quando devono (e oggi l’hanno fatto !), i complimenti dei colleghi perché ora sono un Campione del Mondo, un CD terminato e solo da mixare, la voglia di tornare su un palco, il pensiero che va a chi si sta spegnendo, le digressioni filosofiche che toccano terra quando spiega alla solita idiota che “insultare e’ un’ arte” ma tanto lei avra’ capito altro, le ballerine, una canzone che soffusa si richiude su se stessa e il Sudoku sul letto, l’ananas che non so aprire, la Transiberiana, la Corea del Nord, voglia d’Iran, il pensiero alla Finlandia, un’idea di Caraibi, il vino che mi cade sulla tastiera, le recensioni che non scrivo, tutte le mie foto perse, il pallone che si sgonfia ma a me non me ne frega niente perché nasco romanista e quindi alter dal popolino, le messicane che sfuggono al Tommaso, l’eco nella notte di Wexham, la mia auto maltrattata, tutte le ex che ringrazio il mio buon senso per aver trasformate in ricordi prima che fosse troppo tardi, il piú grande libro mai scritto, Tesco che non chiude mai, “fuck off mate, stop pestering me and get a fuckin life”, lo scozzese di sotto a cui mi sono presentato quando era ubriaco e da lucido non sa chi sono, la campagna inglese, l’odio, il duo comico col fido Tomma, l’armonia e tutto quello che vi siete sempre chiesti e non avete mai avuto voglia di chiedermi.