Anyway the wind blows...

Un compendio sul Nulla, dal Nulla per molti. A compendium about Nothing, from Nothing, for many.

Thursday, August 18, 2005

La geniale ingenuità dell'intelligenza cretina

Come tutti quelli che non lo sanno e moltiplicano la lentezza dello "stato delle cose" con i loro ricami, le loro motivazioni, i loro assiomi grigi e cavillosi, così alcuni generano un traffico discreto di Nulla e poco meno.
Mi riferisco agli ingegneri, al loro viso corrucciato per il crimine di una vite dalla lunghezza sbagliata, per la "tempistica" infima con cui si ritrovano continuamente a dover giocare con la sensuale speranza di farsi male.
Giorni fa mi trovavo in visita nell'immenso (e storico - ma non dico di più) cantiere per cui, indirettamente, lavoro e sviluppo metri di ore e facevo la stessa domanda ad ognuno di loro: "Un ingegnere è un pò un genio cretino e naif ?".
I loro occhi volavano lenti giù dalle impalcature dinanzi a noi, planavano sul selciato e risalivano a cercare i miei che li interrogavano mentre masticavo un qualcosa alla menta o giù di lì.

"Forse hai ragione"
"Lo so"
"Non ci avevo mai pensato"
"Ci credo"
"Ora che mi ci fai pensare mi sento cretino"
"No, non dire così: non è colpa tua"
"Hai ragione"
"Scusa l'interruzione: che dicevi di quel tratto di cemento ?"

E loro riprendevano a cantare e a ballare sulle loro parole, sugli aggettivi spesi per restare in equilibrio tra la gioia artistica di una colata di terra dritta e piana ed il lavoro ragionato degli operai chini sul selciato. Gli ingegneri non si sentono mai ridicoli, mai miserabili, non hanno un'anima che li guarda dall'alto e li giudica.
Io, al contrario, mi sento sempre positivamente fuori luogo e faccio fatica a non sorridere quando parlo di "rischi ed opportunità", "dashboards" e milioni di sterline. Sorrido perchè mi osservo e mi chiedo il "perchè" di tante cose inutili di cui non m'interessa il destino ma che mi infuocano per qualche minuto.
Ho il gene caldo della passione per i sensi; quel cemento mi guardava e io gli sorridevo. Avrei voluto che la mia vita scoppiasse di etica e me la ritrovo lontana da casa a fare i conti (quelli veri) col senso (non-senso e non-sensuale) logico delle cose e forse amo pure questo.
È questione di punti di vista - ed il mio ogni tanto mi guarda da un metro più su cercando di farmi sorridere proprio come se non bastasse la ridicola china della vita nell'intento.
Gli occhi degli ingegneri li catturi per qualche secondo - altri forse mai ed oltre.

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