Anyway the wind blows...

Un compendio sul Nulla, dal Nulla per molti. A compendium about Nothing, from Nothing, for many.

Tuesday, February 21, 2006

Nun c'e' problema !

Se non l'hai mai capito non lo puoi fare stasera, se almeno per una volta nella vita non sei uscito un pomeriggio d'estate a ritrovare migliaia di persone che non conosci a Piazza del Popolo, se in una di quelle giornate non hai visto il Pincio dal basso e ti sei specchiato nell'acqua della fontana, allora non puoi pensare di capire stasera.

Non accetto lezioni se non dalle mie parole e di chi ha gioito come me in un giorno in cui la Roma conquista un record fantastico, arriva ad un punto della classifica che poteva solo sognare qualche mese fa e per un giorno la domenica perde quel suo fascino decadente per assumerne uno dal sapore vecchio di anni che rimandano di nuovo al Pincio, alla fontana e a quelle facce ignote.

Francesco Totti e' la mia adolescenza a Roma, le prime volte allo stadio da tifoso, le ultime da romano e tutta quell'enorme retorica di cui solo chi e' nato in quella citta' e' capace. Gladiatori, Re, Principi e persino traditori: tutto e il contrario dello stesso si e' succeduto ed ha distrutto quella gioia pura delle facce da Piazza del Popolo. Eppure io resto romano, lui resta Francesco e la maglia e' sempre quella.


Non e' colpa mia se essere nati a Roma e' un lavoro, un impiego “sociale” a tempo pieno che, se da una parte (inutile negarlo) ti da' sicurezza e la forza della Storia dentro cui sei nato e cresciuto, dall'altra ti condanna ad essere la vittima predestinata di un immaginario comune che ti vuole arrogante, sguaiato, fannullone e volgare.

Solo i simboli sanno essere tutto cio' e ne sopportano le conseguenze. Solo i simboli cadono in disgrazia all'improvviso e si rialzano sotto la spinta del talento che li ha voluti grandi.


Francesco Totti e' nato dove sono nato io, nello stesso anno e nel suo destino c'erano due colori solamente che riportano Roma nelle sue piazze, nelle arene del mondo, negli occhi di chi scrive seppur da lontano.

Non e' grave per un giocatore farsi male – e' tutto gia' in un lauto conto dalla vita breve ma intensa – ma con Totti per un attimo si e' piegata la Roma, una marea di gente che della sofferenza calcistica ha tratto lezioni di vita (provate a perdere una Finale di Coppa Campioni a 8 anni e ditemi se l'esistenza non assume colori decisamente piu' vivi) e per una volta abbandono la logica e mi fermo anche solo un attimo a riflettere sulla mia adolescenza che e' decisamente tramontata con un'entrata neanche troppo assassina del primo vanigli del campionato.


Io so di essere il simbolo di me stesso e mi rialzo, Francesco sa che questa non e' una Finale di Champions persa e per farsela sfuggire all'ultimo rigore c'e' ancora tempo.

Tutti e due per la stessa strada da una vita su due binari diversi. Eppure...manco stavorta c'hai fatto niente limortaccitua. In Guardia ! Manco er sangue m'hai fatto 'sci....

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