Alla fin fine...
Credo che a volte non avere nulla da dire sia un pregio. Lo é certamente nel momento in cui si capisce che se si aprisse bocca (o si scrivesse) non solo il mondo non ne risentirebbe, ma il proprio ego ne verrebbe ferito piú o meno letalmente a causa del deprimente senso d'inutilitá scaturito.
Il sole splende ma c'era ghiaccio sulle auto stamattina. Pensavo all'imminente trasloco lavorativo dai nostri uffici di fronte all'aeroporto fin dentro l'aeroporto stesso.
Se a poco piú di 300 metri dalla pista mi distraggo ed ho imparato gran parte degli orari di partenza dei voli non-British Airways (in quanto questi ultimi hanno tutti la stessa fusoliera e non é possibile sapere dove vadano a finire), non riesco a pensare a cosa succederá lavorando esattamente al centro; fra le due piste di decollo principali.
Essere al secondo piano poi avrá sicuramente i suoi vantaggi visivi e mi auguro solennemente che nessun pilota sbagli nel cogliere la preziosa striscia d'asfalto.
Non mi sono mai chiesto se i cammelli piangano o meno ed uno splendido film-documentario ha

Piccola nota a margine per un altro film-documentario che ha devastato la mia ultima settimana: Paradise Lost: The Child Murders at Robin Hood Hills. In poche (pochissime) parole é la storia vera di 3 ragazzi accusati di aver torturato, mutilato e ucciso 3 bambini di 8 anni in Arkansas.
A

A proposito di America. Si parte il 28 Novembre per Pittsburgh e New York. Non mi voglio aspettare niente perché ci sarebbe di sicuro troppo da attendersi. Vediamo.
Alla fine qualcosa l’ho scritto.
2 Comments:
the weeping camel è un lungometraggio fantastico, la fotografia è eccezionale e la trama , sebbene sembri una favoletta ad un occhio superficiale, in realtà è densa di significati.
concordo con la tua analisi.
sti ca! parti per l'america la prossima settimana?? allora mi tengo il pacchetto fin quando torni o no? e, quando torni?
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