Anyway the wind blows...

Un compendio sul Nulla, dal Nulla per molti. A compendium about Nothing, from Nothing, for many.

Tuesday, January 31, 2006

Helloween - Keeper Of The Seven Keys (The Legacy)


Una premessa: questo blog sta per chiudere i battenti. Presto ne apriro' uno anonimo da qualche parte della Rete. Il motivo e' che non ho piu' tempo per scrivere come facevo prima. La domanda che nasce spontanea e': ma allora perche' ne apri un altro (seppur anonimo) e non te la pianti ? La risposta non la so. Per ora c'e' questa recensione degli Helloween (ahahhaha). Zio me ne scampi e liberi. O Liberi e scampi. O liberiamo gli scampi. Comunque sta qua !

Tuesday, January 17, 2006

Bentornato veleno !

Quanto e' durata la notte ?
Sulla punta delle labbra nere
il giorno restava in bilico
nascondendosi dal sole;
mentre le Regine creavano
pensieri di fumo o forse nebbia
che respiravano cupe sul filo
sospeso ancora un poco.
Non se ne andra',
Non finche' durera' la notte.

Monday, January 09, 2006

Simple man.

Per ironia della sorte tra le canzoni che amo di piu' ci sono due cover. Una delle due e' questa dei Deftones che, chissa' per quale motivo, avevo su una cassettaccia nel 1997 che non sono mai riuscito a trovare in digitale e di cui sembra che tutti ignorassero l'esistenza.
Finche' non c'ha pensato il music-biz a pubblicare un disco di b-sides dei Deftones (tutta roba che chi, come me, e' cresciuto coi 'Tones ha da almeno 10 anni) e, sorpresa sorpresa, c'e' la cover che dico io. L'originale e' dei Lynyrd Skynyrd e la sto sentendo per la prima volta in questi istanti. La versione alternativa e' dei Deftones e forse dire che mi commuove sempre e' un po' troppo. Certo pero' che...

Simple Man
Lynyrd Skynyrd
(Gary Rossington - Ronnie Vanzant)

Mama told me when I was young
Come sit beside me, my only son
And listen closely to what I say.
And if you do this
It will help you some sunny day.
Take your time... don’t live too fast,
Troubles will come and they will pass.
Go find a woman and you’ll find love,
And don’t forget son,
There is someone up above.

(chorus)
And be a simple kind of man.
Be something you love and understand.
Be a simple kind of man.
Won’t you do this for me son,
If you can?

Forget your lust for the rich man’s gold
All that you need is in your soul,
And you can do this if you try.
All that I want for you my son,
Is to be satisfied.

(chorus)

Boy, don’t you worry... you’ll find yourself.
Follow you heart and nothing else.
And you can do this if you try.
All I want for you my son,
Is to be satisfied.

(chorus)

Playlista di inizio anno. For a fresh new start.

Compilare playlists di fine anno non mi é mai piaciuto. Un pó perché mi capita molto spesso di ascoltare roba vecchia di almeno due anni, un pó perché non ricordo mai quello che mi piace e quando é uscito, e molto perché sono pigro.
La temporanea assenza di uno stereo nella mia auto (sono passato da un lettore-CD rotto ad un lettore MP3 con 5.000 canzoni al nulla in 3 settimane) mi ha spinto a pensare ad un fatto un pó particolare con cui mi trovo a dover fare I conti. Il 2005 é stato il mio anno del ritorno (musicale) al passato.
La colpa é in parte mia ed é forse dovuta alla pigrizia di cui sopra ma se devo trovare una causa ultima, questa é proprio la carenza qualitativa delle produzioni “uscite” nei 12 mesi passati. Curioso notare come non me ne sia fregato poi molto delle solite uscitine indie che rallegravano gli anni scorsi a favore di un passato metal che ritorna. Brutto segno.Non credo ricorderó molto dei dischi che cito piú sotto alla rinfusa ma c’é da dire che senza la mediocritá la quasi interezza del mondo musicale svanirebbe; ergo essa é ben accetta.
Ecco la mia playlist. Urbi et orbi.

- Life Of Agony – Broken Valley
Una delle band a cui sono piú legato da sempre é tornata a colpire. Non ci speravo proprio piú.

- Depeche Mode – Playing the angel
Forse é piú che altro un fatto di cuore ma il mio orecchio ha goduto.

- Sigur Rós – Takk
Gli do giú di luoghi comuni: impossibile prescindere dalle immagini della mia adorata Scandinavia quando li metto su.

- System Of A Down – Hypnotize
Qualche volta I sequel sono migliori dei predecessori. Comunque sempre nulla paragonato al primissimo album.

- Paradise Lost – Paradise Lost
Proprio quando credi che stanno per spirare…

- Eels – Blinking Lights And Other Revelation
L’ho scoperto tardi ma lo sto scoprendo.

- Alkaline Trio - Crimson
L’avevo detto che é stata un’annataccia…

- Raging Speedhorn – How the great have fallen
British Brutal Metal (galeotta fu la colonna sonora di Burnout [Xbox]…)

- Fantomas – Suspended animation
E andiamo, su…


Tra I film, invece – da buon non-appassionato di cinema – cito quello che mi é capitato sott’occhio.

- Old Boy
- La storia del cammello che piange
- City of God
- Paradise Lost (The child murders at Robin Hood hills) II & II

I libri a cui devo parecchio non sono di quest’anno. Forse non leggeró mai libri “di quest’anno”. Chi lo sa…

- Damien Echols – Almost Home
- Ashley Kahn – A Love Supreme/The creation of John Coltrane’s classic album
- Michael Moynihan and Didrik Søderlind – Lords Of Chaos/The Bloody Rise of the Satanic Metal Underground
- Anton Lavey – The satanic bible


Dimentico sicuramente qualcosa – anzi ne sono certo. Non ricordo ad esempio di aver passato un giorno senza un libro in mano o senza cercare musica da qualche parte. Tant’é.

Tuesday, January 03, 2006

Rieccoci.

Bene. Non c’é stato il carico di spazzatura che preventivavo e, al contrario, mi sono proprio divertito. Inutile dire quanto abbia mangiato o bevuto perché immagino non interessi nessuno (un grazie comunque all’Integerrimo, ai Tintozenna e al Giannone) ma un paio di frasi le spendo per l’Auditorium di Roma. Non c’ero ancora mai stato e, da buon orfano della storica Orchestra della RAI al Foro Italico, ero ragionevolmente preoccupato per il trattamento che la “buona musica” ha subito con la soppressione della stessa qualche anno fa.
Mi sono trovato invece di fronte ad una struttura all’avanguardia in cui l’acustica é stata finalmente messa al primo posto facendo in modo che un gran numero di individui possa finalmente godere di un’emozione che, mi auguro, coinvolgerá un sempre piú nutrito gruppo. La sala Santa Cecilia era pressoché gremita ed al galá del Primo Gennaio cosa ti aspetti di trovare se non il buon Strauss? Cosí é stato e per una sera é sembrato che il Musikverein di Vienna si fosse affacciato sul Tevere supplendo alla vergognosa cancellazione dal palinsesto dello storico concerto di Capodanno da parte del giá citato canale televisivo italico.
Ma tant’é: le boutade e i lazzi non sono mancati di certo regalando la solita Marcia di Radetztky e l’immancabile gita sul Danubio con tanto di battere di mani d’ordinanza.
In sintesi: una bellissima esperienza che spero di ripetere il prossimo anno naturalmente di nuovo dotato di principessa al mio fianco. E pensare che qualcuno ne metteva in dubbio l’esistenza…